Rita, è questo il suo nome. La guardo dal terrazzo per darle conforto e mi fa un brillante occhiolino.
Da giorni se ne sta lì, paziente e comprensiva, in attesa che passi tutto.
In apnea e con un goccio di benzina che le dà la speranza di ripartire.
Qualche volta prende una boccata d’aria e la marmitta si apre.
Ma Rita sa che è una breve boccata d’aria, perché adesso deve essere paziente e brillare nell’attesa di tornare e imboccare nuove e solite curve.
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